sabato 15 agosto 2009

Essere e Tempo

Il passato è un'infiltrazione nella camera stagna del presente. Una muffa scomoda che mai smette d'espandere se stessa, sbavando sui bordi, continuando ad inghiottire, inscurire, ri-pigmentare.
Eppure, questa, è solo una visione poetico-retorica della sua immagine, del passato dico: così per come lo penso, e lo con-formo...come un nemico da sconfiggere che impuzza l'oggi ad ogni sguardo a ritroso, come il solo a farsi sentire in mezzo a tanto baccano (per quanto grida, quasi sembra odiarti a sua volta), e così verosimilmente autonomo e distaccato dal mio governare, o controlare la vita, che pare indubbiamente non esserne più parte, né nella struttura, né nella funzione.
Ma è presente - ed eccoci quà - a testimomiare il fatto che esso ha in pugno il mio essere presente, i miei giorni, tutto il mio futuro, sino alla morte.

Ogni istante che diviene passato non è più mio. E la mia vita diviene sempre più sua.
Dipendente....Inchiodata da un traliccio sempre più profondo

Ma se abbandonassi - ora e per sempre - l'acre nucleo retorico che pervade questa argomentazione, migliorando e relativizzando il tutto con una visione tanto più semplice quanto lontana dall'esser intelligibile (almeno per me), che sia cioè, "sinteticamente" tutto un flusso innoquo, senza fratture fra ieri, oggi e domani... si, proprio così!...e che sono invece i soli "fatti" nel tempo a comportarsi come "invasioni" sia spazio che temporali.

Allora, chi possiede l'arte del dimenticare ottiene il dominio nevralgico del tempo fratto l'esistenza: ossia la vita? Essa allora (per chi come noi lupi senza-dio si attiene al minimo sindacale delle certezze - o per meglio dire, del chiarore) non è altro che un accorgersi del tempo tramite la memoria. Niente di più.
Ovvero, una precisa entità volumetrica(1) (nonchè ontologica, come amano dire i filosofi) in un sistema di rapporti specifico ad un piano diacronico (ipoteticamente infinito) che la contiene. Il tempo.


Se questo è l'effetto alterante che la pratica del Ripensare ha su me solo - pratica tanto cara, tra gli altri, a De Martino, cosa può avvenire allora ad un popolo imbevuto di delirante ri-storicizzazione dell'evento passato?

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(1) Se questa sia un Io universale e congenitamente auto-appreso, o un Esserci sempre contestuale, situazionale, quale l' "essere nel mondo", non è dato saperlo.

9 commenti:

  1. Va bene.

    Lo so che tutto ciò che stai vedendo ed imparando non ha prezzo, ma sappiamo che già ti mancano le colline romagnole...

    eh...eh.

    Denny

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  2. Caro Luca, qualcuno ha detto che lo spazio e il tempo sono due facce della stessa medaglia... se non esistesse lo spazio non ci sarebbe il tempo... magari se provassi a stare fermo nello stesso punto invece di andare in giro per il mondo, il tempo si fermerebbe nel presente e il passato smetterebbe di tormentarti.

    Se poi questo non dovesse funzionare, allora prenditela con Einstein.

    Un saluto,
    Alessandro

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  3. no, ma le riscoprirai al ritorno...

    Denny

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  4. eh, mi sa di si...
    ma resto sempre un bel ragazzo, secondo me!

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  5. Fammiti aggiornare un attimo su ciò che avviene in Italia. Un pò come tu facevi quando ero in Kenya.

    1) Il punto massimo raggiunto riguardo alla politica è la discussione se sia meglio il va pensiero o l'inno di mameli

    2) Bossi vorrebbe introdurre lo studio del dialetto come materia scolastica

    per il momento è tutto ma se l'intuito non m'inganna (e a naso non scherzo) presto ce ne saranno altre!

    Te come va?

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  6. L'ennesima lezione di alta politica e gestione della cosa pubblica offerta dal nostro politburo sottosviluppato composto da individui sopravvalutati.
    Che bello....quasi quasi anticipo la partenza!

    Io bene, complessivamente.
    Grazie!

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