lunedì 21 settembre 2009

Karabakh moments #1 Il canyon di Shushi

Finalmente ho trovato un internet point che mi consente di buttarvi li qualche immagine. Devo recuperare un po' di giornate, circostanze, eventi. Approfittero' delle foto che ho ricevuto da un amico questa mattina, per pescare a random alcune esperienze


Io e alcuni amici, Veronica, Emmanuele e il piccolo Nicolo', tre indomiti ed eroici itaiani conosciuti provvidenzialmente al residence di Yerevan, ci rincontriamo nel Karabakh per saziare la nostra fame d'esplorazione. Come promesso.




Con noi un altro fondamentale elemento:Marut, il ragazzo nella cui casa tuttora permango, e con la cui famiglia coabito. Marut e' nato nella regione di Martakert, a Nord di Stepanakert. Stabilitosi nel centro politico della regione piccolissimo, ha sempre vissuto qui, e conserva infiniti ricordi e memorie di questo posto, di ogni suo angolo, di ogni sua strada...


La giornata in questone, credo di non sbagliare nel dire che era l'8 settembre, l'abbiamo passata a Shushi, tra le disgraziate rovine di questo antico centro politico-culturale, dove Marut ha potuto istruirci sulle particolarita' storiche del complesso disastrato dal conflitto del 1992, e farci da cicerone sin dalle sue pendici, sulla strada da Stepanakert dove abbiamo incontrato uno dei Panzer utilizzato durante la guerra, simbolo militare, memoria vivissima del conflitto - sino alle alture remote e bucoliche, dove abbiamo potuto gustare un birra Gyumry a testa, sedute su qualche macinio, a prodigarci in autoscatti come solo un viaggiatore dei piu' solitari avrebbe potuto, per poi visitare una grotta risalente a non si sa bene quale periodo sull'estrema cuspide della montagna, dopo una scarpinata su e giu per la china spigolosa della montagna...



Poi cala la sera. Tempo per una doccia veloce, e veniamo invitati a cena da Lusine, giornalista in carriera per RFE/RL, amica e collega di Marut nel quotidiano locale, Stepanakert Press, ansiosa di darci la sua ospitalita', presentarci tutta la sua famiglia e passare una serata di amichevole compagnia. La cena tipica karabakhza consistente in pane e formaggio, pasta tipo "stelline" di grano duro in brodo, pannocchie bollite, insalata, dolcetti, te, caffe e vodka, ha pagato bene, e siamo poi finiti a chiacchierare in tutte le lingue utili ad una benefica comunicazione, degli argomenti piu' svariati, in una via di mezzo fra l'ONU e Babele, non potendo far altro che finire con l'intonare qualche canzone italiana. Sull'onda dell'entusiasmo qualcuno s'e' inevitabilmente messo a ballare! Sia chiaro, con notevole apprezzamento degli invitati!
Questo e' il Karabakh....

3 commenti:

  1. oh finalmente un po' di foto!
    hai persino socializzato! trovando 3 italiani, che ci fanno lì?
    poi il menù tipico che hai citao direi che non mi entusiasma...ecco perchè "sogni" una pizza da beppe a sant angelo! vedrai che al tuo ritorno si potrà fare qualkosa di meglio
    ciao

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  2. le canzoni italiane erano tutte del Manuel Santo Subito Agnelli, vero?

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  3. Toto Cotugno, Al Bano & Romina Power, Domenico Modugno, Adriano Celentano...e simili

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