sabato 17 ottobre 2009

Guardando all'Italia da lontano (parte prima)

Eccola l'ennesima pagliacciata mediatica. Il dissidente comunista, sovversivo antagonista, rosso pericolo senza-volto, torna a minacciare seriamente le Autorita' promettendo "sentenze" barbine e lotte armate decisamente retro', coinvolgendo la folla idiotizzata nel panico degli anni di piombo...

In contemporanea ai pedinamenti audiovisivi di uno tra i tanti nemici dell'eletto dal popolo, dei collusi, dei malfattori a colpi di legalita'. Tentativo tanto infantile quanto ebete di svergognare la "comune quotidinita' " di un civile in borghese al di fuori dell'orario lavorativo (infangando di fatto le comuni abitudini di noi titti. le mie. le vostre), durante lo svolgersi del quale Lavoro, quello del Giudice, avrebbe purtroppo intralciato il cammino irto di insidie giuridiche del nostro svergognato, inappagabile, onnivoro Cavaliere del reato...

La societa' liberal-democratica, nel suo modello italico, si sta cimentando, esercitando e specializzando da tempo nel gioco senza fine dei nemici immaginati, disegnati, autoprodotti, quali agirebbero legalmente sull'incarnazione dell'esecutivo meno esecutivo di sempre.

Ci si vuole muovere d'astuzia gridanto "al ladro" per distrarre e rubare a propria volta e di soppiatto il consenso, la parola, l'opinione. E' terribilmente facile agire sulla psicologia della massa quando si fa appello al nemico invisibile, quindi infinito e spaventoso perche' non-debellabile...Si vorrebbe generare lo scompiglio per violentare - nel qual caso - la Costituzione fra le urla di stupore e biasimo degli astanti impegnati a controllare un pericolo pubblico che non esiste, o fare luce su una situazione dipinta appositamente in un chiaro-scuro indiscernibile.

E' in atto da 15 anni un processo sofisticatissimo di "zombizzazione" (fatto prevalentemente di bombardamenti trasversali di mezze notizie, falsificazioni parziali che incollano alla realta' piuttosto che svanire nell'astratta menzogna) di una nazione che non sembra piu' saper reagire alla criminilazzazione dell'etere, del nulla, del vuoto. L'effetto venturo - e assolutamente auspicato da chi dirige tutto il marchingegno - sara' quello di sentirci un po' tutti colpevoli, e infondo, un po' tutti buoni e giusti. E' contro questa conseguenza psicologica che dovremmo lottare. E' questa lebbra infetta e tale morboso indebolimento che dobbiamo allontanare e sterilizzare con il fuoco.

Nella gara che ci si impone di vincere, quella che coivolge la vita politico-istituzionale dell'intero agonizzante sistema italiano, le regole diventano l'eccezione, la deroga, la preclusione, la censura, l'arbitrio ed infine la forza, insita in nuovi strumenti quali ad esempio gli apparati rivolti allo sputtanamento, e cosi via...

Noi siamo sullo stesso campo. Ci fanno credere di essere spettatori quando siamo partecipanti diretti. E ci stanno truccando la partita...

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