Due battute veloci, valide solo a convalidare la mia presenza nel mondo e testimoniare che sono sopravvissuto. Il soggiorno caucasico si dilata, per diversi motivi: coincidenze astratte che determinano la rotta del mio viaggio.
Passo le mia giornata chiuso in camera a infarcirmi di nozioni di "diritto internazionale" e "multiculturalismo". A inizio dicembre mi spetta di condurre una seduta d'approfondimento incentrata su taluni aspetti della ricerca nel Karabakh in relazione a tali tematiche: di fronte alle rapresentanze Onu; sulla labirintite da "leggi più che puoi e cerca di capire" si affaccia molto spesso un eccitamento elementare e banale.
La tana che mi sono scavato è gonfia di intermezzi e pubbliche relazioni tipo famiglia nella prateria: Amalia che passa a fare le pulizie, Christine che mi porta il caffe a pomeriggio inoltrato, Antonio che mi saluta al ritorno dal lavoro, lo studente inglese in tirocinio all'ambasciata che sgranocchia qualcosa di croccante, peta e sogghigna immeditamente dopo...
Dalla finestrella del mio guscio vedo oramai calata la coperta invernale che ha fatto di Yerevan una città inprovvisamente più fredda, colorata, splendente. Blu patinato, tagliente splendore, lucida e assiderante atmosfera: a poco a poco tutti i detriti nubeggiante sono stati spolverati via dal cielo, togliendogli profondita ma facendolo incommensurabilmente più avvolgente. L'Ararat sbucca sempre più spesso a perforare i contorni della città come in un atto sessuale. Imponente e narciso, vuole che lo si guardi.
Sono immobilizzato sul concetto di "riconoscimento"... penso che ci resterò ancora a lungo.
Devo convincermi che non corrisponda ad una forma di super-dipendenza giuridico-filosofica dettata dal dominio extra-pratico degli Stati-Nazione.
Aspetto di mentirmi bene, poi vado avanti...
Ciao Luca
RispondiEliminaNon so se lo conosci già, altrimenti ti segnalo il film "la masseria delle allodole"
riguardante l'area geografica nella quale ti trovi ora
Ci sentiamo
Denny
Visto!
RispondiEliminascaricati "Il colore del Melograno", se riesci quello non censurato dalla Commisione di Vigilanza dell'Unione Sovietica...poi dimmi com'è!
In gamba